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Microbiologi di buona volontà – relazioni VII Congresso NewMicro

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Microbiologi di buona volontà – relazioni VII Congresso NewMicro
(Last Updated On: 4 ottobre 2022)

Lareificazione è quando si scambia una cosa per un’altra, ad esempio la città di Roma con un cartello di segnalazione stradale con la scritta Roma. Credo nessuno possa mettere in dubbio la centralità della microbiologia (e la pandemia docet), ma il microbiologo non può essere l’unico interprete della verità: in sanità la collegialità è fondamentale, almeno quanto il singolo ruolo professionale.

Se c’è una lezione che desideriamo sottolineare, tra gli effetti dell’attività sanitaria durante la pandemia, è il “fattore umano”: il diuturno lavoro di tutti i sanitari, non solo dei microbiologi, ma dell’intero personale di laboratorio e, ampliando il concetto, di tutti quelli che hanno collaborato a portare avanti, con un “faticoso” coinvolgimento personale, l’attività diagnostica.

All’interno delle soluzioni innovative è importante ricordare l’importanza della gestione dei dati: è la Risk Communication di Lucien Leape, del mondo anglosassone. Il Laboratorio ha confermato sia la capacità di risposta nell’esecuzione degli esami richiesti, sia la enorme potenzialità di fornire “data”, base della gestione del sistema sanità.

La comunicazione o meglio come comunichiamo rappresenta il nostro “biglietto da visita”, quello che diciamo agli “altri” di noi o cosa gli vogliamo comunicare. Per vivere tranquilli, attribuiamo la disinformazione in campo medico ai social media, anche se qualcuno di noi mette le pandemie in relazione alla posizione dei pianeti.

L’esoterismo alberga tra noi, con l’acqua in bottiglia “essenziale” per stare bene, l’aceto ideale per chi insegue una vita “salutista”, le pastiglie in grado di restituire concentrazione e memoria. In verità la disinformazione in campo medico, come in qualunque altro campo, è dappertutto, perché non conta tanto il mezzo che la veicola, ma chi la trasmette.

La considerazione che emerge è che non basta una laurea in medicina, una specialità prestigiosa o un curriculum accademico di tutto rispetto. Abbiamo sentito eminenti scienziati sostenere che i virus diventano sempre più miti perché “si devono adattare all’ospite”, ignorando i principi basilari dell’evoluzione (e gli esempi di tanti virus che più miti non sono diventati mai, da quello del vaiolo a quello della febbre gialla!). Non si contano i medici che magari non sono iscritti negli elenchi degli omeopati ma che “all’inizio dell’inverno un pò di oscillococcinum male non fa”!

Durante la pandemia le discussioni hanno ricalcato il modello storico del “dibattito” Pasteur – Koch e delle relative scuole. Il personalismo può fare danni altrettanto gravi, anche tra “giganti” della medicina e della scienza, come quelli citati sopra. Le scoperte chiariscono col tempo la loro importanza, la cronaca spesso è elemento confondente. Prima di attaccare l’ignoranza anti scientifica del pubblico e dei gruppi Facebook, sarebbe opportuno fare (tutti) un esame di coscienza, come medici e come comunicatori.

I maghi si fanno guidare da esperienze aneddotiche, invece che da evidenze scientifiche: quante volte tendiamo a pensare che quello a cui siamo abituati in fondo non può fare male e, anzi, deve essere la scelta migliore per tutti? Quanto è difficile mettere in discussione le nostre convinzioni pur alla luce di dati che le scardinano?

I meccanismi della disinformazione (e misinformazione) valgono ovunque, su Twitter come a cena con gli amici. I social media hanno un enorme capacità di diffusione, di penetrazione, di amplificazione dell’informazione (la “infodemia” descritta dal OMS). Per questa loro potenza, possono essere utilissimi anche per ristabilire una informazione corretta, rispettosa e aggiornata al consenso scientifico più recente, contrastando la disinformazione che corre ovunque sui media. Magari per farsi sentire dai politici, le cui scelte, a volte, non sono “evidence based”!

Un altro elemento, se ben utilizzato, è strategico: nel mondo anglosassone è identificato col termine “fellowship” ed in quello francofono trova il corrispettivo in “confrerie”: il italiano è la collegialità. Tutti termini che presuppongono la collaborazione, base di ogni attività d’equipe.

Il lavoro di gruppo rappresenta una “proficua sommatoria” di reali competenze, come dimostrato dalle presentazioni che alleghiamo del 7° congresso NewMicro appena trascorso (30 Settembre-1 Ottobre 2022).

BIBLIOWEB:

Khullar D. Social Media and Medical Misinformation: Confronting New Variants of an Old Problem. JAMA. Published online September 23, 2022.  https://jamanetwork.com/journals/jama/fullarticle/2796846
Gismondo MR – L’origine del Covid? Scrutiamo le stellehttps://www.ilfattoquotidiano.it/in-edicola/articoli/2022/09/27/lorigine-del-covid-scrutiamo-le-stelle/6818509/
AIFA – EBM e metodologia della ricerca https://www.aifa.gov.it/sites/default/files/bif060140.pdf
ECMU e cambiamento https://newmicro.altervista.org/?p=9317
Evidence Based Politics VS Evidence Based Vaccines http://newmicro.altervista.org/?p=3792
Black N. – Evidence based policy: proceed with care – BMJ 2001; 323:275-9 https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC1120888/
La stewardship dell’antibioticoterapia http://newmicro.altervista.org/?p=1451
L’ideologia e il morbillo http://amicimedlab.altervista.org/?p=6438

 Vll Congresso NEWMICRO: La microbiologia che verrà: dall’era Covid al post Covid (PDF)

Un Click per la Locandina

Tavola rotonda

LA LEZIONE DEL SARS-CoV-2: QUALE ESPERIENZA UTILE PER IL FUTURO?

Presentazioni

R. Cocconi,    C.Scarparo,    L. Collini,    E. Pagani,    S. Pancheri,    F. Zambon,    M. Sterzi

Relazioni

Daniele Gariboldi – Sviluppo software dedicati alla microbiologia

Roberto Cocconi  - Ruolo dei software negli alert di sorveglianza

Lucia Collini  - Ruolo e utilità dei software nella gestione del dato microbiologico

Patrizia Cambieri - Metodi per la ricerca di patogeni nelle emocolture e le modalità di refertazione

Bruno Viaggi – La ricerca dei patogeni e refertazione nei materiali respiratori

Elisabetta Miorin – Infezioni e colonizzazione: il punto di vista del pediatra

Serena Pancheri – POCT: utilità e limiti nella gestione della pandemia

Giovanni Casiraghi - La legislazione europea e l’impatto sul laboratorio analisi

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