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Balla coi porcospini

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Balla coi porcospini
(Last Updated On: 26 febbraio 2022)

L’etica nei rapporti con case farmaceutiche (e politici)

Per venticinque anni (dal 1979 al 2004, gli ultimi tredici come redattore), Richard Smith ha lavorato per il BMJ come Editor. In tale ruolo, nel 2002, definiva la Mission BMJ “Pubblicare materiale intellettualmente valido che soddisfi le esigenze di medici, altri professionisti sanitari, comunità scientifica e pubblico. Generare un surplus sufficiente per soddisfare il nostro scopo principale”. Si era meritato la definizione di “gladiatore editoriale” di BMJ, anche per aver segnalato, tra i primi, l’information “overload”, l’eccesso di informazione.

Sostenitore dell’editoria open source, quando la rivista è entrata per la prima volta nell’editoria online, ha reso i propri archivi disponibili gratuitamente. Per questi motivi è considerato un “padre” delle pubblicazioni scientifiche, nonostante il suo ruolo tutt’altro che morbido. Ai tempi aveva colpito anche il suo placet all’articolo di Elizabeth Wager “Come ballare con i porcospini: regole e linee guida sui rapporti dei medici con le aziende farmaceutiche”.

Sono tuttora plateali alcune interazioni tra medici e aziende farmaceutiche e possono portare a dilemmi etici. L’articolo (del 2003) offriva una panoramica delle linee guida e dei codici di condotta che miravano a stabilire precise regole. L’autrice citava Steven Lewis che, insieme ad altri, aveva creato l’analogia del ballo con i porcospini, per descrivere le relazioni università-industria.

Come gli aculei del porcospino, le collaborazioni delle aziende farmaceutiche con i medici sono ancora numerose e possono essere dannose, se affrontate nel modo sbagliato. La Wager cercava di evidenziare le principali regole e linee guida da rispettare. Sottolineava come i codici di condotta sviluppati dalle organizzazioni del settore tendono ad essere volontari, ma sono spesso supportati da procedure di reclamo. Molti paesi avevano codici autonomi, nazionali.

Ricordando la natura non esaustiva del sondaggio, la Wager sottolineava che i regolamenti di alcune compagnie farmaceutiche (ABPI, Medicines Australia, Pharmaceutical Research and Manufacturers of America) di solito sono concentrate sulle attività di marketing, vietando di fornire ai medici incentivi (per prescrivere i loro prodotti) sotto forma di pagamenti, regali sontuosi o ospitalità stravaganti.

ABPI. Il codice del “Association of the British Pharmaceutical Industry” ha stabilito che i regali delle aziende devono costare meno di £ 6 (circa $ 9 o Euro 8) ed essere rilevanti per il lavoro del medico. La guida spiegava, in modo utile, che penne, diari e guanti chirurgici “sono stati ritenuti accettabili”, mentre “tovagliette, semi di piante e CD musicali” non lo sono. Il livello di ospitalità per le riunioni deve essere “adeguato e non sproporzionato all’occasione” ed i costi “non devono superare quel livello che i destinatari normalmente adotterebbero quando si autofinanziano”. Le linee guida Australiane affermano, ad esempio, che l’ospitalità dovrebbe essere “semplice, modesta [e] secondaria rispetto al contenuto educativo” di un incontro. Il luogo di tali incontri “non deve essere scelto...”.

Ma i tempi sono cambiati: oggi i rapporti che richiedono un ricorso all’etica non sono più soltanto quelli con le case farmaceutiche o con l’industria (peraltro normati dai Regolamenti europei sui dispositivi medici e IVD); sono anche inerenti ad ingerenze varie, in primis della Politica.

Tutti discettano sulla Medicina, sul suo presente ed il suo futuro. Spesso pontificano, gridano, sono privi di dubbi e propongono allo stesso tempo soluzioni definitive e correttivi temporanei, in un groviglio di argomenti sensati e non, relegando la figura del medico a quella del “servo sciocco” e sempre meno “rompiscatole”.

Chi vusa pusé, la vacca l’è sua” è un vecchio detto lombardo, nato nei fori boari, tra le compravendite degli animali. Fu ed è anche il titolo di uno dei più popolari spettacoli di Felice Musazzi e dei Legnanesi, la compagnia dialettale “en travesti” (ma non transessuale!) che calca le scene della Lombardia e dell‘Italia settentrionale da oltre mezzo secolo. Sì, chi urla più degli altri avrà la vacca, oggi più di ieri, con i megafoni della comunicazione mediatica, tanto potenti e persuasivi.

Come se nell’esercito si zittissero generali, colonnelli, graduati e truppa e comandassero invece i contabili, i “ragiunatt” (come dicono i lombardi), gli ingegneri e i bocconiani esperti di “economia militare”, oppure come se la riorganizzazione della giustizia fosse appaltata ai progettisti di software, ai ragionieri o ai rappresentanti degli indagati e ai bocconiani esperti di “economia legale”. Escludendo rigorosamente i magistrati!

Qualche responsabilità i medici (e i sanitari) ce l’hanno: incuranti della tempesta che si sta addensando sulla intera sanità pubblica ed affannati a recuperare crediti formativi, i camici bianchi si confrontano sulle apnee ostruttive del sonno e sul trattamento della psoriasi, apparentemente indifferenti all’accerchiamento ed all’assalto che proviene da tutte le parti. L’avanguardia professionale è talora sostituita dalla competizione per sperimentazioni tanto eterogenee quanto redditizie, orientate alla privatizzazione dell’assistenza extra-ospedaliera, all’obbedienza pronta e assoluta.

Stupisce la mancanza di identità, orgoglio e visione da parte dei medici (e sanitari) e soprattutto dei loro rappresentanti. E’ evidente la non consapevolezza di una profonda crisi professionale, l’indifferenza nei confronti del cambiamento che sta avvenendo davanti ai loro occhi e verso il quale pare ormai stabilito che la miglior soluzione è il faticoso mantenimento delle rendite di posizione.

Ammaccati e contusi, i medici ed i loro rappresentanti sono portati ad attribuire la responsabilità di ciò che li sta travolgendo al destino cinico e baro. A loro insaputa una medicina alternativa e popolare si sta impadronendo del web, con un seguito da far impallidire gli “storici” 1.500 assistiti del MMG. Il business alternativo delle (para) farmacie spiana la strada ad un diverso modo di interpretare e concepire la terapia medica.

Tuttavia non è sempre e solo colpa degli altri e, anche se l’oncologo di Piacenza che ha curato a domicilio tutti i suoi pazienti con covid, rappresenta al meglio la dignità professionale della maggior parte dei colleghi, altri comportamenti segnalano purtroppo che per alcuni di noi il limite tra “magia” e professione è diventato molto labile; altri hanno imparato a ballare con i porcospini.

Queste righe esprimono una parziale descrizione di una pericolosa realtà, che rende impellente la necessità, espressa da Ivan Cavicchi in numerosi interventi, di una riflessione profonda sulla “questione medica”, specie in un contesto così fluido e dinamico come quello attuale.

È auspicabile che, a fronte di una situazione così ingarbugliata, almeno i medici che praticano la Medicina con coraggio, pretendano dai loro portavoce uno sforzo di analisi ed uno scatto di orgoglio. A fronte di questa pericolosa confusione, l’unica soluzione non può essere rappresentata dalla frase “la miglior difesa è l’arrocco”.

Bisogna evitare la strategia dello struzzo: David L. Sackett (un padre del EBM) la definiva “strategia abdicativa”.

La stessa medicina difensiva rappresenta un grande autogol nel rapporto medico-paziente.

BIBLIOWEB:

Lewis S, Baird P, Evans RG, Ghali WA, et al. Dancing with the porcupine: rules for governing the university-industry relationship. CMAJ 2001; 165: 783-5. https://www.cmaj.ca/content/165/6/783.short
Wager E . How to dance with porcupines: rules and guidelines on doctors’ relation (pubblicato il 29 maggio 2003)s with drug companies. BMJ 2003. https://doi.org/10.1136/bmj.326.7400.1196
Sackett D L, Rosenberg W M C, Gray J A M et al. Evidence based medicine: what it is and what it isn’t BMJ – 1996.
Sito ABPI https://www.abpi.org.uk/
Sito Medicines Australia https://www.medicinesaustralia.com.au/
Sito PhRMA Pharmaceutical Research & Manufacturers of America https://www.phrma.org/
Covid: Ecdc spiega effetto paradosso https://newmicro.altervista.org/?p=8921
Prevenzione EBM https://newmicro.altervista.org/?p=7831
Old Med & COVID 19 https://newmicro.altervista.org/?p=7233
Per BMJ pubblico è meglio https://newmicro.altervista.org/?p=6320
Evidence Based Politics VS Evidence Based Vaccines https://newmicro.altervista.org/?p=3792
Ars Medica Equità della Salute https://newmicro.altervista.org/?p=3723
Sanità Sostenibile https://newmicro.altervista.org/?p=3499
Non è vero che la sanità pubblica è insostenibile https://newmicro.altervista.org/?p=2408
Slow Lab https://newmicro.altervista.org/?p=1207
Universalismo Disuguale https://newmicro.altervista.org/?p=919 

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Giovanni Casiraghi

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