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Un accesso globale ai vaccini anti Covid-19

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Un accesso globale ai vaccini anti Covid-19
(Last Updated On: 10 maggio 2021)

Gli attori internazionali e il documento di The Lancet

Ledichiarazioni di Joe Biden, neo presidente USA, favorevole alla sospensione dei brevetti ha scosso molte certezze: una svolta storica che ha molti sostenitori, dall’OMS a Lancet. Si basa su una logica EBM. La messa a punto di nuovi vaccini non riuscirà a cambiare la situazione, finché questi prodotti non verranno messi a disposizione e somministrati in modo tempestivo in tutto il mondo.

Per garantire un’efficace strategia di immunizzazione globale contro il Covid-19, i vaccini devono essere prodotti su larga scala, ad un prezzo accessibile e distribuiti a livello globale, in modo che siano disponibili dove necessario ed implementati con successo. La maggior parte dei Paesi non ha ancora la capacità interna di produrre rapidamente i vaccini contro il Covid-19 e l’alto numero di vaccini necessari, esercita un’enorme pressione sulle catene di approvvigionamento di materiali, come fiale di vetro e siringhe.

In un “Health Policy Paper”, pubblicato da The Lancet, un gruppo di ricercatori britannici ha valutato le caratteristiche dei 26 vaccini (i principali candidati contro il Covid-19), segnalando i potenziali contributi di ciascun candidato all’immunità di gregge ed evidenziando i compromessi che i responsabili politici devono considerare, quando sviluppano e implementano programmi di vaccinazione.

I governi e i gruppi senza scopo di lucro, hanno impegnato somme di denaro senza precedenti e una infrastruttura per produrli su larga scala, con i primi cinque produttori di vaccini che ricevono tra 957 milioni e 2,1 miliardi di dollari. Le capacità di produzione dei vaccini sono limitate a poche aree del mondo e vincolate dalle relazioni concordate tra sviluppatori e produttori di vaccini specifici. Gli autori ritornano su un punto già ampiamente trattato e commentato: la necessità di condividere conoscenze, tecnologia e dati, con un gruppo ampio di aziende per produrre più vaccini.

Alcuni sviluppatori di vaccini stanno collaborando con produttori in altre regioni, ma i termini di questi accordi non sono chiari su vari temi: chi decide dove verrà fornito il vaccino prodotto in quella regione? Con grandi quantità di finanziamenti pubblici investiti nei vaccini, gli autori sostengono che i finanziatori dovrebbero incoraggiare gli sviluppatori a condividere la loro esperienza, per espandere la produzione globale.

La London School of Economics and Political Science commenta (by Olivier Wouters): “in meno di 12 mesi diversi produttori sono riusciti a sviluppare, con successo, un vaccino contro il Covid-19; un risultato straordinario”. Ma aggiunge: “la dura realtà è che il mondo ora ha bisogno di più dosi di questi vaccini rispetto a qualsiasi altro vaccino nella storia al fine di immunizzare un numero sufficiente di persone per ottenere l’immunità vaccinale globale. A meno che i vaccini non vengano distribuiti in modo più equo, potrebbero passare anni prima che il coronavirus sia tenuto sotto controllo a livello globale”.

L’OMS parte dall’assunto che “con una pandemia in rapida evoluzione, nessuno è al sicuro, a meno che non siano tutti al sicuro” e per tale motivo ha lanciato il progetto COVAX,  con CEPI, Gavi come co-leader di COVAX, con un partner chiave per la consegna, l’UNICEF, per garantire un accesso equo ai vaccini COVID-19 e porre fine alla fase acuta della pandemia, entro la fine del 2021. L’accesso globale equo a un vaccino, in particolare la protezione degli operatori sanitari e di quelli più a rischio, è l’unico modo per garantire la salute pubblica e l’impatto economico della pandemia.

L’obiettivo è rendere disponibili i vaccini a coloro che ne hanno più bisogno in quanto è il modo più veloce, oltre che più giusto sanitariamente parlando, per porre fine alla pandemia. Anche se abbiamo sviluppato più vaccini sicuri ed efficaci in meno di un anno, stiamo affrontando una situazione in cui la domanda di vaccini supera di gran lunga l’offerta. Situazioni già vissute negli anni ’50 con l’epidemia da Poliovirus. Ogni paese del mondo ha bisogno di accedere ai vaccini nello stesso tempo, per proteggere le popolazioni più vulnerabili.

Per ogni mese in cui questa pandemia continua, sperimentiamo la devastazione che provoca attraverso la perdita di decine di migliaia di vite e lo stress che produce sui sistemi sanitari. Sentiamo anche gli effetti economici del tentativo di fermare la diffusione attraverso blocchi su larga scala e divieti di viaggio. Le stime del Fondo monetario internazionale (FMI) suggeriscono che, per ogni mese in cui la pandemia persiste, l’economia globale perde 500 miliardi di dollari.

Per affrontare questa sfida, assicurandoci anche di porre fine alla fase acuta della pandemia, va gestita con attenzione questa risorsa, a beneficio di tutti, dando la priorità alla protezione di coloro che sono più a rischio. Questa non è una “situazione normale” e richiede un approccio diverso per affrontare la sfida ed evitare anni di ritardo. Stiamo agendo per accelerare lo sviluppo, la produzione e la distribuzione equa dei vaccini COVID-19 in modo da salvare milioni di vite e garantire i mezzi di sussistenza di miliardi di altri.

L’ampio coinvolgimento dei finanziatori pubblici, nello sviluppo dei vaccini Covid-19, offre un’opportunità per renderli disponibili e accessibili a livello globale. I governi possono insistere sul fatto che, come condizione per ottenere finanziamenti pubblici, le aziende si impegnino a ottenere licenze sufficienti per consentire una produzione diffusa e devono stabilire prezzi accessibili.

Dobbiamo garantire che le capacità, l’esperienza e le risorse del mondo rendano questa una corsa vittoriosa e comune contro il virus. È qui che entra in gioco COVAX, una collaborazione tra CEPI, Gavi, Vaccine Alliance e Organizzazione mondiale della sanità (OMS).

COVAX (l’iniziativa globale per garantire l’accesso ai vaccini Covid-19 per tutti i paesi) è stata creata per evitare proprio ciò che sta avvenendo: il “”nazionalismo” dei vaccini. Potrebbe lasciare COVAX con scorte limitate. “Sulla base di accordi noti, i governi dei paesi ad alto reddito, che rappresentano il 16% della popolazione mondiale, si sono assicurati almeno il 70% delle dosi disponibili nel 2021, dei cinque principali vaccini candidati”.

COVAX avrà bisogno di ulteriori 6,8 miliardi di dollari di finanziamenti per raggiungere l’obiettivo di garantire 2 miliardi di dosi entro la fine del 2021, di cui 1 miliardo per 92 Paesi a medio e basso reddito. C’è poi la questione del prezzo. Senza controlli, è improbabile che i Paesi a basso reddito siano in grado di permettersi o accedere a vaccini sufficienti per proteggere le loro popolazioni.

Queste scelte coinvolgono tutti noi!

BIBLIOWEB:

Olivier J Wouters et al. Challenges in ensuring global access to COVID-19 vaccines: production, affordability, allocation, and deployment. The Lancet, February 12, https://www.thelancet.com/journals/lancet/article/PIIS0140-6736(21)00306-8/fulltext#%20
OMS COVAX https://www.who.int/initiatives/act-accelerator/covax
GAVI The vaccine Alliance https://www.gavi.org/covax-facility
Upgrade Vaccini https://newmicro.altervista.org/?p=8307
Covid e Vaccinazioni https://newmicro.altervista.org/?p=8122

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Assunta Sartor

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