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New Delhi chiama, Toscana risponde

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New Delhi chiama, Toscana risponde
(Last Updated On: 2 ottobre 2019)

Negli ultimi anni stiamo assistendo alla crescita delle multiresistenze, in particolare negli ospedali, fino a raggiungere il livello di allarme. Gli enterobatteri resistenti ai carbapenemi, soprattutto se produttori di carbapenemasi, costituiscono un problema clinicamente rilevante in caso d’infezione, rappresentando un aspetto critico di sanità pubblica. La Klebsiella “KPC” (Klebsiella pneumoniae carbapenemasi) rappresenta già da anni uno dei principali problemi legati alle infezioni correlate all’assistenza (ICA). La gravità è facilmente intuibile, considerando che squalificano gli antibiotici cosiddetti di ultima risorsa, perché indicati quando gli antibiotici più comuni falliscono.

Queste infezioni rappresentano un problema globale e sono purtroppo frequenti nel nostro paese, che è maglia nera, in Europa, per dimensioni del fenomeno. La maggior parte dei ceppi di Klebsiella pneumoniae circolanti in Italia sviluppa resistenza ai carbapenemi per  produzione di un enzima (la carbapenemasi appunto) che scinde l’antibiotico, rendendolo inefficace. Vi sono diversi tipi di carbapenemasi: il tipo più comune di KPC è prodotto da più del 90% dei ceppi isolati in Italia.

Queste infezioni colpiscono soprattutto persone fragili, anziane o sottoposte a procedure medico-chirurgiche invasive. Possono essere trasmesse da paziente a paziente e sono di difficile trattamento perché resistenti alla maggior parte degli antibiotici e quindi associate ad elevata mortalità. Molti pazienti, che non presentano i sintomi dell’infezione, sono colonizzati a livello intestinale e contribuiscono alla diffusione di questi batteri, all’interno delle strutture sanitarie.

Solo una minoranza di ceppi produce altri enzimi, tra i quali la carbapenemasi NDM (New Delhi metallo-betalattamasi). Il tipo di carbapenemasi prodotta è rilevante per il trattamento, perché i ceppi che producono NDM non sono sensibili ad alcuna delle nuove combinazioni antibiotico-inibitore, come quella ceftazidime-avibactam. Sono stati identificati sporadicamente in Italia, in genere introdotti da pazienti che avevano viaggiato all’estero, provocando focolai di limitate dimensioni e rapidamente controllati.

Un grande focolaio di Enterobacteriaceae (CRE) resistente alla metallo-beta-lattamasi, variante Nuova Delhi (NDM), è stato segnalato, in Italia, nella regione Toscana. Tra novembre 2018 e maggio 2019, sette ospedali hanno notificato un totale di 350 casi. Il 4 giugno 2019 l’ECDC ha pubblicato un Rapid Risk Assessment, elaborato su questo “evento significativo”, suggerendo alcune azioni per ridurre il rischio di diffusione dei ceppi di Klebsiella pneumoniae produttori di NDM, in altre strutture sanitarie della regione e del paese, nonché la trasmissione transfrontaliera, cioè verso altri paesi europei.

La situazione che si sta verificando in Toscana, con decine di morti, è nuova per il nostro Paese. Si presenta come un ampio e persistente fenomeno epidemico, che coinvolge diverse strutture sanitarie della regione, con alto numero di pazienti colonizzati o infetti.  A puntare i riflettori sul batterio (il cui nome deriva dal primo isolamento, effettuato su un paziente svedese di ritorno da Nuova Deli), sono anche i dati dell’Istituto superiore di sanità (ISS).

L’unità di crisi, costituita dall’assessorato alla Salute nel maggio 2019, ha prodotto un documento di indicazioni regionali per il contrasto alla diffusione di batteri NDM, mettendo in atto tutti gli interventi per sorvegliare l’evoluzione del fenomeno, tramite screening attivo, a rinforzo delle procedure di prevenzione e controllo delle infezioni nelle strutture sanitarie e adottando schemi terapeutici più adeguati per il trattamento delle infezioni da batteri NDM.

La ricerca attiva dei batteri riguarda i pazienti ricoverati in reparti specifici (terapie intensive e sub-intensive, oncologia, oncoematologia, trapianti, cardiochirurgia, malattie infettive, area medica, riabilitazione) oppure pazienti che presentino caratteristiche di rischio, ricoverati in altri reparti.

BIBLIOWEB:

Regione Toscana indicazioni regionali (in PDF allegato)
ECDC Rapid Risk Assessment (in PDF allegato) https://ecdc.europa.eu/sites/portal/files/documents/04-Jun-2019-RRA-Carbapenems%2C%20Enterobacteriaceae-Italy.pdf
SITO ECDC https://www.ecdc.europa.eu/en/publications-data/RRA-new-delhi-metallo-beta-lactamase-producing-CRE
SITO ISS https://www.iss.it/?p=4283
Antibiotico resistenza: il trasferimento dei pazienti da un ospedale all’altro aumenta la diffusione di ceppi di Klebsiella pneumoniae resistenti – ISS https://www.iss.it/?p=4121
SITO Regione Toscana  http://www.regione.toscana.it/web/toscana-notizie/dettaglio-notizia/-/asset_publisher/mk54xJn9fxJF/content/batterio-new-delhi-la-regione-fa-chiarezza-su-infetti-e-deceduti;jsessionid=B877107A3169ED823AB6544C5B38855C.web-rt-as01-p2
SITO ARS https://www.ars.toscana.it/
SITO ARS NDM https://www.ars.toscana.it/2-articoli/4165-batteri-ndm-new-delhi-toscana-ruolo-rete-laboratori-microbiologia-clinica.html
Klebsiella hospitalensis http://newmicro.altervista.org/?p=6344
Epidemiologia e nuove resistenze http://newmicro.altervista.org/?p=6285
Sorvegliare le resistenze: chi, come, dove e quando http://newmicro.altervista.org/?p=6159
Saggi molecolari – Enterobatteri MDR http://newmicro.altervista.org/?p=6056
Criteri di scelta http://newmicro.altervista.org/?p=5791
L’antibioticoresistenza resiste http://newmicro.altervista.org/?p=5719

 MDR – Regione Toscana indicazioni regionali, 2019 (PDF)

 

 Un Click per Leggere

 MDR - ECDC Rapid Risk Assessment, 2019 (PDF)

 

 Un Click per Leggere

 

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Elisa Vian

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