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(Last Updated On: 27 marzo 2019)

Lotta alla Sepsi in Toscana

“Sospetta che si tratti di sepsi, quando non ti sia già palese una diversa diagnosi. In un secondo tempo, se qualcosa del percorso diagnostico che hai avviato non ti convince, sospettala di nuovo”. La frase di apertura sintetizza il pensiero del Centro Regionale Gestione Rischio Clinico e Sicurezza del Paziente (GRC).

Oltre che una delle regioni capofila, nella lotta alla sepsi, la Toscana si distingue per la cura posta nella comunicazione, ben sapendo quanto sia importante per le patologie sottostimate il fornire concetti chiari e di facile assimilazione, per favorire l’adeguamento e sviluppare una conoscenza in continuo incremento.

Il GRC ha prodotto, nel Progetto Triennale di Lotta alla Sepsi (2017-2020), agli inizi del 2019, un Documento di indirizzo: Lotta alla Sepsi > CALL TO ACTION. Ha lo scopo di dare un riferimento organico ai progetti di miglioramento di qualità e sicurezza delle cure, nel sistema sanitario ed è la base delle azioni da sviluppare nel 2019 – 2020, con modelli esportabili nel territorio nazionale.

La Sepsi è spesso una sindrome difficile da diagnosticare, al suo esordio. Come altre patologie tempo dipendenti, un intervento precoce ed una corretta gestione clinica-diagnostica-assistenziale riduce i danni e la mortalità. A differenza di altre patologie tempo dipendenti, la Sepsi, in assenza di emocoltura positiva, porta incertezza nella diagnosi e nelle decisioni, in merito al percorso appropriato.

Non è una sindrome immediatamente manifesta e non va a colpire un organo specifico. Può colpirli tutti! Per identificarla e trattarla, serve molta attenzione, in quel poco tempo disponibile: da una a tre ore. La Clinica (e l’assistenza) sono fondamentali e la Medicina di Laboratorio semplicemente essenziale. Ogni operatore sanitario è chiamato in causa.

Fattori di rischio. I Sanitari devono essere capaci di interpretare quando questi fattori si associano ad altri segni di allerta, in maniera da interpretare lo stato di gravità, eventualmente riconducibile alla Sepsi. Uno dei primi aforismi toscani recitava: “SE Pensi Subito all’Infezione”. La prima condizione, alla base dell’espressione della Sepsi, è l’infezione. Non può esserci Sepsi senza infezione. Il Documento prodotto propone una serie di bundle per stadiare e definire la malattia. Proviamo a riassumere i contenuti dei capitoli.

l Capitolo 1. Tratta il rapporto Sepsi-agente patogeno ed i fattori di rischio che ci espongono all’infezione. La riduzione delle barriere che usiamo per difenderci, si configura come fattore di rischio. Bisogna mettere a fuoco, sia nella storia clinica del paziente sia nei comportamenti delle strutture sanitarie, le occasioni in cui sono venute meno le barriere che difendono i pazienti (ed i cittadini) dall’infezione. E’ importante sapere se la funzione del sistema immunitario del paziente è ridotta (recente intervento chirurgico, trattamento immunosoppressivo, età over 65), se le infezioni sono da correlare ad un attacco protratto alle nostre difese immunitarie, ad una gravidanza o ad una procedura invasiva recente. Specifiche condizioni della Microbiologia entrano in gioco: se il patogeno è un multi-resistente o se il paziente è solo colonizzato, ad esempio in seguito ad una degenza in una struttura con un alto tasso di infezioni correlate all’assistenza (ICA).

Bundle. Sono strumenti che, se integrati nell’operatività quotidiana, diventano procedimenti euristici, supporti che aiutano i sanitari nel sospetto di Sepsi o nell’individuazione dei temuti danni d’organo e dello specifico patogeno. Il tempo è prezioso e, sulla base del sospetto, è necessario impostare un trattamento (tarato il più possibile sulle caratteristiche del paziente), con antibiotici e fluidi.

SIRS. I Sintomi della Risposta Infiammatoria Sistemica sono considerati un segno di allerta, da rilevare con attenzione, insieme ad altri.

qSOFA. Sono indicatori di gravità, organizzati in score (punteggio), da usare al triage e nell’emergenza territoriale.    

NEWS. Rappresentanostrumenti” per il monitoraggio nei reparti, in integrazione con l’emergenza intra-ospedaliera.

MEOWS. Costituiscono gli indicatori per l’area ostetrico-ginecologica (scala per il “deterioramamento”).

SOFA score. Scala a punteggio, per la valutazione dell’insufficienza organica.

l Capitolo 2. Parla dell’organizzazione, un percorso indirizzato ad individuare il target nel più breve tempo possibile. Sottolinea la necessità di essere consapevoli dei rischi, delle strategie di contenimento e di trattamento da mettere in atto, attingendo a competenze professionali individuali, di gruppo e di organizzazione. Soprattutto afferma il valore della consapevolezza.

Servono delle attività ben progettate e calate nel contesto operativo. Clinici, microbiologi ed infettivologi, chirurghi, ostetriche e ginecologi, emergenza territoriale, pronto soccorso, medicina generale e soprattutto medici con infermieri, necessitano di maggiore integrazione per curare i pazienti colpiti da Sepsi.

Emerge il ruolo della Microbiologia e del Laboratorio. La terapia antibiotica, a spettro mirato, permette di guadagnare il tempo necessario, per evitare i danni collaterali di una terapia generica, empirica o eccessivamente protratta.

l Capitolo 3. Si entra nel contesto di cura ospedaliero. Viene ribadita l’importanza della terapia antibiotica e della somministrazione di fluidi entro la prima ora, per i casi di shock settico. Risulta necessaria la fattiva collaborazione fra DEU, chirurgia e radiologia interventistica, reparti di degenza. Sono molti i casi in cui la fonte dell’infezione deve essere trattata chirurgicamente. Il documento definisce delle condizioni perché l’organizzazione sia in grado di attuare un efficace “source control”.

Sepsis Six. Un insieme di azioni diagnostiche e terapeutiche (tre + tre), contestualizzate all’interno di una organizzazione sanitaria. Utilizza i fattori di rischio ed i segni di allerta, per orientare il percorso del paziente con sospetto di sepsi o con diagnosi di Sepsi.

Per riuscire, servono molte riflessioni cliniche ma anche organizzative (di Sistema) per le quali, come sanitari, dobbiamo lavorare in modo integrato e comunicativo. Il primo step riguarda la necessaria consapevolezza della sindrome, della sua gravità e della sua imprevedibilità. Il secondo è rappresentato dall’impegno con azioni concrete. Il gruppo di lotta alla Sepsi individua cinque “Azioni Prioritarie”, elencate in tabella.

PerTesto

BIBLIOWEB:

Lotta alla Sepsi > CALL TO ACTION – Regione Toscana, Agenzia Regionale di Sanità – ARS Toscana, Centro Regionale Gestione Rischio Clinico e Sicurezza del Paziente – GRC  (in Flip-Book allegato)
Setticemia Sepsi Lattati Salva Vita http://newmicro.altervista.org/?p=5062
Sepsi Lombarda http://newmicro.altervista.org/?p=4347
Sepsi dalla parte dello Spoke http://newmicro.altervista.org/?p=4287
Riorganizzazione H& S provincia docet? http://newmicro.altervista.org/?p=3924
Sepsi e nuove tecnologie di laboratorio http://newmicro.altervista.org/?p=3881
Laboratori a risposta rapida nella Sepsi http://newmicro.altervista.org/?p=3837
Sepsi e Sepsi sempre e fortissimamente Sepsi http://newmicro.altervista.org/?p=3806
La Sepsi 4.0 http://newmicro.altervista.org/?p=3765
Hub & Spoke: la Sepsi come indicatore http://newmicro.altervista.org/?p=3370
Gravidanza o Parto a rischio http://newmicro.altervista.org/?p=3312
Emocoltura: Gold Standard nella Sepsi/Setticemia http://newmicro.altervista.org/?p=1957
Lotta alla sepsi: la toscana c’è http://newmicro.altervista.org/?p=3025
Sepsi Four http://newmicro.altervista.org/?p=1130
Se Pensi Subito all’Infezione http://newmicro.altervista.org/?p=1030

 LOTTA ALLA SEPSI> Call to Action – DOCUMENTO DI INDIRIZZO del Gruppo Tecnico Programma Regionale di Lotta alla Sepsi – REGIONE TOSCANA, 2019 (PDF-FlipBook)

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Elisa Vian

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