Blog

Epatite E: linee guida EASL

Posted by:

Epatite E: linee guida EASL
(Last Updated On: 26 dicembre 2018)

Per la diagnosi ed il trattamento

L’allarme sull’Epatite E, in Europa, era stato lanciato dal “ECDC” con una sua pubblicazione  (dedicata all’area europea con casi in costante aumento, 21.081 riportati nell’ultimo decennio 2005/2015). Ad essa aveva fatto seguito uno studio (prima analisi sulla prevalenza nazionale) fatto sui donatori di sangue, dal Centro Nazionale Sangue e dall’Istituto Superiore di Sanità, nel 2017. L’infezione è considerata una malattia emergente, in Europa. Tutti gli stati UE stanno iniziando ad analizzarla con attenzione, per valutare l’eventuale necessità di misure di screening.

EASL. La “European Association for the Study of the Liver” sintetizza nelle nuove linee guida i comportamenti da attuare, in generale nelle patologie epatiche ed in particolare interviene su una delle meno conosciute delle epatiti virali, quella da HEV (Epatite E), proponendo “preziosi consigli” professionali. Nel mondo anglosassone, la forma condizionale non deve trarre in inganno. Nel caso di “incidente”, non averle rispettate, equivale alla nostra “condotta dolosa” e lascia poche possibilità di difesa. Quindi è necessario pensare ai “dovrebbero”, della traduzione letterale, come “devono”, nel significato corrente della lingua italiana.

La prevenzione. Le persone immunocompromesse e quelle con epatopatia cronica, dovrebbero evitare di consumare carne non sufficientemente cotta (maiale e cacciagione, soprattutto) e frutti di mare. L’EASL suggerisce addirittura, ai pazienti immunocompromessi, di consumare solo carne che sia stata cotta ad almeno 70°C (misurati all’interno del pezzo di carne). Tutti i pazienti con epatite dovrebbero essere testati anche per HEV, indipendentemente da eventuali viaggi in zone endemiche. La ricerca del virus risulta pure necessaria in caso di sospetto danno epatico da farmaci e nei pazienti con anomalie dei marker epatici, dopo trasfusioni o somministrazione di emoderivati. L’EASL suggerisce di testare tutti i pazienti con improvvise riacutizzazioni di malattia epatica cronica, nonché tutti i pazienti immunosoppressi con test di funzionalità epatica anomali.

La diagnosi. Il test diagnostico di scelta, per l’identificazione del virus dell’epatite E, prevede la combinazione di test sierologici e tecniche di amplificazione degli acidi nucleici (NAT). Il NAT è necessario per la diagnosi di infezione cronica. L’EASL raccomanda di testare i donatori di sangue con metodi di amplificazione, dopo valutazione di rischio e costo-efficacia, parametri che possono variare molto a seconda delle condizioni locali.

In Europa. Per l’epatite acuta da HEV, il paese europeo con più casi è la Francia (dati 2014: 1825 casi), mentre i dati della Gran Bretagna parlano di 800 casi.

In Italia. La rete del Ministero della Salute ha trovato 211 casi, tra il 2007 ed il 2016, in prevalenza in uomini (età media 40 anni). I sierotipi prevalenti di HEV sono il 3 e il 4. In nove casi su dieci (al contrario di quanto accade per i sierotipi 1 e 2), la malattia è asintomatica, manifestandosi prevalentemente nei pazienti immunodepressi. L’infezione è pericolosa se contratta nel terzo trimestre di gravidanza.

Uno studio del 2017 su donatori di sangue, ha trovato anticorpi virali nel 8,6% del campione, con una prevalenza molto bassa in Basilicata (2,2 per cento) e molto alta in Sardegna (22 per cento). In generale, sono le Regioni del centro Italia quelle con la prevalenza maggiore. Ciò nonostante, tutta l’Italia è considerata area a basso rischio.   Il sito per informazioni è quello dell’Istituto Superiore di Sanità – EpiCentro, non essendoci spazi dedicati a HEV su gov.it (Ministero della Salute). 

Viaggiatori. Anche chi torna da aree dove il virus dell’epatite E, di tipo 1 e 2, è endemico deve essere testato. Le donne in gravidanza affette da HEV di tipo 1 o 2 devono essere assistite in ospedale e trasferite in epatologia, per trapianto, se compare una insufficienza acuta. In pazienti HEV+ va valutata la proteinuria e, nel caso di comparsa improvvisa di proteine nelle urine in concomitanza con una epatite E cronica o acuta, si deve procedere ad una biopsia renale.

Altre patologie. L’EASL raccomanda di testare anche i pazienti con amiotrofia nevralgica, una malattia rara del sistema nervoso periferico, con comparsa improvvisa di dolore acuto agli arti superiori, seguito da rapida debolezza, atrofia motoria multifocale e lenta remissione, che può durare mesi o anche anni. La ricerca del virus va effettuata anche in caso di sindrome di Guillain-Barré e nei pazienti con encefalite o mielite.

La terapia. Le linee guida suggeriscono la terapia antivirale nei pazienti con epatite E cronica, associata a malattia glomerulare. La terapia con ribavirina può essere presa in considerazione, in caso di epatite E acuta grave o epatite acuta insorta su epatopatia cronica. Eventuali terapie immunosoppressive, nei trapiantati, vanno diminuite in caso diagnosi di epatite E cronica. I trapiantati di fegato, che non rispondono alla ribavirina, possono essere trattati con interferone alfa pegilato.

Nei soggetti con segni di replicazione virale, oltre tre mesi dopo l’identificazione del HEV-RNA, l’EASL raccomanda una monoterapia con ribavirina per 12 settimane, al termine della quale bisogna procedere a una nuova titolazione del HEV-RNA nel siero e nelle feci. Se non vi è più traccia di RNA virale, si sospende la terapia. Se invece è ancora presente, si prolunga la terapia, sempre con ribavirina, per altri tre mesi (sei mesi di terapia in totale).

Epatite E: ora sappiamo cosa fare, grazie ad “EASL”.

PerTesto

BIBLIOWEB:

EASL – Clinical Practice Guidelines on hepatitis E virus infection. European Association for the Study of the Liver. J Hepatol. 2018 Jun; 68(6): 1256-1271. https://www.journal-of-hepatology.eu/article/S0168-8278(18)30155-7/fulltext
Surveillance Report – Hepatitis E in the EU/EEA,  2005–2015 https://ecdc.europa.eu/sites/portal/files/documents/HEV_Surveillance-report-2005-2015.pdf
Epatite E: è la carne di maiale cruda la principale causa d’infezione nell’UE http://www.efsa.europa.eu/it/press/news/170711
Epatite E, come Europa http://newmicro.altervista.org/?p=3006
Bardolino di genere: Epatiti, Vaginosi e Cerviciti http://newmicro.altervista.org/?p=2392
ISS EpiCentro http://www.epicentro.iss.it/epatite/epatite#e

 EASL Clinical Practice Guidelines on hepatitis E virus Infection - Journal of Hepatology, 2018  (PDF)

Un Click per Leggere

Print Friendly, PDF & Email


Articoli correlati:

0
Antonio Conti

About the Author

Email: [email protected]
Go To Top
AVVERTENZA: Questo sito web utilizza i Cookies al fine di offrire un servizio migliore agli Utenti Maggiori informazioni