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Individuare e prevenire il Mal di Schiena

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Individuare e prevenire il Mal di Schiena
(Last Updated On: 24 giugno 2018)

Linee Guida sui Disturbi posturali

Viene considerato il dazio che paghiamo per la posizione eretta. Il mal di schiena è una delle situazioni più diffuse in ambito umano (chi non ne ha sofferto almeno una volta?) e nonostante ciò, ad oggi, non si hanno dati certi sul peso epidemiologico dei disturbi posturali, così come mancano percorsi ben codificati per la presa in carico degli individui affetti da tali disfunzioni.

Quanto sia rilevante ce lo sottolinea da tempo la legge 81/2008, che dedica alla movimentazione dei carichi ed alla postura seduta ai videoterminali, due intere sezioni. L’INAIL ha prodotto diverse pubblicazioni, che riguardano il movimento e la postura nel lavoro. La posizione assunta dalle varie parti del corpo  rappresenta la “postura”: le posizioni che assumiamo, con le varie parti le une rispetto alle altre, rispetto all’ambiente circostante ed al sistema di riferimento del campo gravitazionale, sono tutte incluse in tale termine.

Fisiologico che proprio per colmare un vuoto di indicazioni, il Ministero della salute abbia promosso l’elaborazione di linee guida nazionali, tramite un Gruppo di lavoro ad hoc.  Le indicazioni sulla classificazione, inquadramento e misurazione della postura e delle relative disfunzioni, hanno ottenuto il placet del Consiglio Superiore di Sanità. Cinque raccomandazioni per individuare se la postura assunta da un paziente sia o meno in “equilibrio ideale” ed eventualmente attuare correttivi, che possano prevenire eventuali disfunzioni.

È quanto contenuto nelle linee guida sui disturbi posturali, pubblicate dal ministero della Salute, con l’obiettivo di fornire alle diverse professionalità sanitarie coinvolte nella prevenzione, diagnosi e cura del disturbo posturale, indicazioni univoche, condivise e basate sulle migliori evidenze scientifiche disponibili. I livelli delle prove (evidenze) disponibili e la forza delle raccomandazioni, sono stati classificati secondo le indicazioni del Piano Nazionale Linee Guida.

L’obiettivo è quello della postura ideale (standard). Nella postura standard la testa è eretta in posizione ben equilibrata, con il piano occipitale parallelo al pavimento ed il piano bi-pupillare parallelo all’orizzonte, in modo che sia minima la tensione a carico dei muscoli del collo. La colonna vertebrale presenta curve fisiologiche; le ossa degli arti inferiori hanno un allineamento ideale, per il sostegno del peso. Il torace e la regione dorsale si trovano in una posizione che favorisce la funzione ottimale degli organi della respirazione; la posizione “neutra” del bacino, suggerisce il buon allineamento dell’addome, del tronco e degli arti inferiori.

In prima istanza, in considerazione dello stato dell’arte, il Gruppo di lavoro ha deciso di procedere ad un inquadramento generale della tematica, sulla base dei dati ad oggi disponibili in letteratura, con particolare attenzione a quali siano le modalità anamnestiche e obiettivo-cliniche da adottare, per identificare un individuo con sospetta disfunzione posturale. Scorriamo le raccomandazioni.

Prima – La valutazione dell’allineamento deve prevedere uno standard di posizione. L’analisi posturale permette di valutare il paziente al fine di confrontare la sua posizione rispetto ad una posizione ideale.

Seconda – La diagnosi clinica d’una disfunzione posturale, richiede la valutazione dell’allineamento tra cranio e segmenti corporei e di questi tra loro, nonché la palpazione di specifici distretti muscolari e punti di emergenza nervosa. Il corpo umano può essere considerato un sistema biomeccanico, costituito da unità funzionali posturali collegate dal tratto cervicale e da quello toraco-lombare del rachide (aree di sovrapposizione dei segni e sintomi diagnostici), che vanno a costituire il sistema di relè vertebrale.

Terza – La diagnosi di disfunzione posturale necessita oltreché di valutazioni cliniche anche di specifiche indagini strumentali,  per identificarne la natura e l’entità.

Quarta – L’esame clinico di un disturbo posturale, deve prevedere un percorso in senso cranio-caudale ed un’analisi  accurata degli elementi dentari e dell’occlusione.

Quinta – Al fine di conseguire un miglioramento dello stato di salute dell’individuo, va previsto non solo il trattamento degli aspetti sintomatici del soma, ma anche quello delle condizioni causali, tenuto conto della correlazione cranio-caudale.

BIBLIOWEB:

Ministero della salute – Linee guida nazionali sulla classificazione, inquadramento e misurazione della postura e delle relative disfunzioni. – 2017 (in allegato PDF-FlipBook)
Sito INAIL www.inail.it

 Linee guida nazionali sulla classificazione, inquadramento e misurazione della postura e delle relative disfunzioni. Ufficio 2 – Ministero della Salute, 2017 (PDF-FlipBook)

Un Click per Leggere

 La Movimentazione dei Carichi, secondo la Legge 81/2008 (a cura I.O. CremonaPPT-FlipBook)

Un Click per Leggere

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Sandro Pierdomenico

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