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La via Veneta al Sistema Sanitario

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La via Veneta al Sistema Sanitario
(Last Updated On: 16 giugno 2018)

Via libera della Giunta al Piano socio sanitario

“Sesi affossa l’autonomia, salta il governo. Per noi è una partita fondamentale, vi abbiamo messo la faccia e abbiamo preteso fosse inserita nel contratto. L’autonomia è una rivoluzione e non mi aspetto piaccia a tutti. Il percorso, però, ormai è tracciato. Voglio portare il più presto possibile in Parlamento la legge con l’intesa Stato Regioni“. A dirlo è Erika Stefani, neo ministro per gli Affari Regionali e le Autonomie, chiarendo subito le sue intenzioni sui pre-accordi sulle autonomie di Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna, siglati lo scorso febbraio.

L’obiettivo quindi è quello di trasformare gli accordi in intese vere e proprie, nel più breve tempo possibile. I contenuti dell’accordo potranno avere importanti ripercussioni su alcune aree d’intervento, lasciate all’autonomia regionale, come le risorse umane del Servizio Sanitario Regionale, il sistema tariffario (sia sotto il profilo del rimborso sia della compartecipazione) e la spesa farmaceutica. Le novità e le possibilità di autonomia, che si aprono per le Regioni, sono moltissime. Ma con alcune differenze: in particolare il pre-accordo veneto prevede anche autonomia sulla libera professione degli operatori e quello dell’Emilia Romagna, maggiore autonomia sulla distribuzione diretta dei farmaci.

Il punto 20 dell’accordo, sottolinea esplicitamente come “sotto il profilo del regionalismo, l’impegno sarà quello di porre, come questione prioritaria nell’agenda di Governo, l’attribuzione a tutte le Regioni che motivatamente la richiedano, di maggiore autonomia, in attuazione dell’art. 116, terzo comma, della Costituzione, portando anche a rapida conclusione le trattative tra Governo e Regioni attualmente aperte”.

Partiamo dalla situazione più “avanzata”. Il 28 maggio la Giunta della Regione Veneto ha approvato il Disegno di Legge contenente il nuovo “Piano socio sanitario regionale 2019-2023”.   Vengono riconfermati i numeri e l’organizzazione della recente riforma, che ha istituito l’Azienda Zero e ridotto il numero delle Ullss  e l’organizzazione in HUB e Spoke  della rete ospedaliera.

L’ “autonomia differenziata” del Piano, contiene poi un profilo dei bisogni assistenziali dei cittadini veneti, affrontato con un’analisi dedicata e numerosi capitoli: impatto dello scenario epidemiologico sulla domanda dei servizi sanitari; promozione della salute e prevenzione dei fattori di rischio; salute della donna e del bambino; percorso del paziente in ospedale; presa in carico della cronicità per intensità di cura e di assistenza; malattie rare; salute mentale; integrazione socio sanitaria; governo del sistema e delle aziende; governance del patrimonio informativo socio sanitario; governo della farmaceutica e dei dispositivi medici; governo e politiche per il personale; gestione delle risorse finanziarie e strumentali; ricerca, innovazione e valutazione delle tecnologie sanitarie; rapporti con l’Università.

In pratica ci possiamo attendere nella sanità veneta:

1- Rimozione di vincoli di spesa specifici (in particolare alle politiche di gestione del personale dipendente, convenzionato o accreditato, compresa la regolamentazione dell’attività libero professionale);
2- la Regione può, in sede di contrattazione collettiva integrativa, per i dipendenti del Servizio Sanitario Regionale, prevedere incentivi e misure di sostegno, anche con risorse aggiuntive regionali, da destinare in particolare al personale dipendente in sedi montane disagiate;
3- maggiore autonomia per l’accesso alle scuole di specializzazione, programmazione delle borse di studio per i medici specializzandi,  promozione della loro integrazione operativa con il sistema aziendale (la Regione stipula specifici accordi con le Università presenti sul territorio regionale;
4- la Regione può avviare percorsi finalizzati alla stipula di contratti a tempo determinato di “specializzazione lavoro” per i medici, alternativi al percorso delle tipiche scuole di specializzazione.

Non ci resta che attendere.

BIBLIOWEB:

Deliberazione di Giunta Regionale n. 12 28-6-2018 “Piano socio sanitario regionale 2019-2023”. Regione Veneto (in allegato PDF-FlipBook)

 Delibera n. 12 28-6-2018 “Piano socio sanitario regionale 2019-2023”. Regione Veneto (PDF-FlipBook)

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Claudio Scarparo

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