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Arriva il nuovo ordine multi “professione”

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Arriva il nuovo ordine multi “professione”
(Last Updated On: 8 febbraio 2018)

Pur in attesa di decreti attuativi (previsti per marzo) la legge 3/2018 (Lorenzin ex Ddl 1324) promette molte novità, in particolare per il neonato “Ordine delle professioni dei tecnici sanitari di radiologia medica e delle professioni sanitarie tecniche, della riabilitazione e  della  prevenzione”. Dal 15 febbraio vi sarà l’automatica trasformazione dei previgenti Collegi delle professioni sanitarie, anticamente diplomate, in Ordini professionali.

Il cambio di denominazione opera automaticamente. Mentre non comporterà, a breve, alcun cambiamento all’ente ordinistico delle ostetriche e marginali cambiamenti all’ente infermieristico, per il neonato ordine multi-professioni del quale faranno parte anche i tecnici sanitari di laboratorio biomedico. Non si tratta di un semplice cambio di denominazione, ma di una profonda trasformazione di un ente ordinistico monoalbo – i tecnici sanitari di radiologia medica – ad un ente pluri-albo che conterrà al proprio interno, in prima istanza, ben diciannove albi professionali.

Da questa impostazione sorgono i primi problemi. Si tratta infatti di costituire “ex novo” diciassette albi professionali, di ben tre classi di laurea diverse, con caratteristiche non omogenee per formazione, suddivisione territoriale e numero di professionisti. E’ la prima volta che si realizza una trasformazione di questa portata, con una normativa regolamentare tutta da pensare e costruire.

Ma entriamo nello specifico: il nuovo ordine sarà composto, oltre che dalla figura del tecnico di radiologia, anche dalla “migrazione” degli assistenti sanitari antecedentemente inseriti nei collegi Ipasvi. Di nuova istituzione gli albi per le seguenti figure: dietista, educatore professionale, fisioterapista, igienista dentale, logopedista, ortottista – assistente di oftalmologia, podologo, tecnico audiometrista, tecnico audioprotesista, tecnico della fisiopatologia cardiocircolatoria e perfusione cardiovascolare, tecnico ortopedico, tecnico della prevenzione nell’ambiente e nei luoghi di lavoro, tecnico della riabilitazione psichiatrica, tecnico sanitario di laboratorio biomedico, tecnico sanitario di neurofisiopatologia, terapista della neuro e psicomotricità dell’età evolutiva, terapista occupazionale. In totale diciannove professioni sanitarie.

Sub judice la costituzione delle due nuove figure sanitarie “individuate”: gli osteopati e i chiropratici.  La costituzione  dei loro albi avverrà solo a condizione della effettiva “istituzione” della figura e quindi, verosimilmente, in una secondo momento.

Ogni professione dovrà essere rappresentata all’interno del consiglio direttivo e ogni professione dovrà avere un’apposita “commissione di albo”. I decreti ministeriali dovranno:

a)  determinare il numero dei componenti del consiglio direttivo – “garantendo comunque una adeguata  rappresentanza  di tutte le professioni che ne fanno parte” –  e della composizione degli albi;
b) determinare il sistema elettorale che necessariamente non può essere identico a quello degli altri ordini che sono, formalmente – ostetriche – o sostanzialmente – infermieri,  monoalbo;
c) regolamentare la fase costitutiva provvisoria, per l’istituzione dei nuovi albi.

Problema preliminare la terrioritorialità. Il principio generale della legge sugli ordini stabilisce quello relativo alle ex province. Ma in realtà, molti ordini dei tecnici sanitari di radiologia,  erano spesso interprovinciali. Premessa tutt’altro che negativa, che può aiutare nell’applicazione, stante l’incredibile polverizzazione delle professioni sanitarie, operata negli anni novanta del secolo scorso, che rende estremamente complessa l’articolazione di molte figure professionali in un albo provinciale, anche per l’assenza di dati ufficiali, che avremo solo a regime, cioè quando sapremo quanti sono realmente i professionisti abilitati nel nostro Paese.

Le figure professionali che superano le diecimila unità in tutto il territorio nazionale (e che faranno parte del grande ordine multi-albo) sono: i tecnici sanitari di radiologia medica, i tecnici sanitari di laboratorio biomedico, i fisioterapisti, gli educatori professionali ed i tecnici della prevenzione nell’ambiente e nei luoghi di lavoro.

Per le altre figure è impensabile – per la stessa funzionalità dell’ordine – avere una suddivisione su base provinciale o interprovinciale: l’unica soluzione è l’albo regionale.

Fase provvisoria: non sarà breve. Appare ragionevole un decreto che nomini dei “commissari di albo” da insediarsi in quello che a tutti gli effetti è ad oggi l’ordine dei soli tecnici di radiologia, per affiancare il consiglio direttivo nella costituzione di tutti gli albi. Dovrà essere posta attenzione particolare alle problematiche relative ai titoli “equipollenti pregressi”. Il COordinamento Nazionale delle Associazioni e Professioni Sanitarie (CONAPS) collabora da tempo a livello istituzionale per i processi costitutivi dei singoli Albi, agevolando le iscrizioni dei propri soci e riversando le anagrafiche dei proprio iscritti negli ordini istituendi.

Il termine che possiamo ipotizzare, per la fine della fase provvisoria, sarà il quarto trimestre del 2020 (qualche mese prima della indizione delle prime elezioni dell’ordine, ragionevolmente alla fine della scadenza triennale, prevista per gli attuali ordini e collegi). In questo lasso di tempo, dovranno essere affrontati tutti i complessi problemi insiti nella neocostitutuzione di diciassette albi, compresi quelli relativi ai procedimenti disciplinari, come indicato nella nuova legge ordinistica.

Sistema elettorale: deve garantire un’adeguata rappresentanza di tutte le professioni che ne fanno parte. Tutti devono trovare posto in consiglio, ma in modo proporzionale con un numero maggiore di posti assegnati alle professioni più rappresentate. Solo una volta determinata la composizione, per figura professionale, potrà essere ipotizzato un sistema elettorale. Difficile pensare a meno di 31 consiglieri.
 
Il successo politico della costituzione di albi e dell’ordine è evidente, ma la vigilanza sui decreti attuativi deve essere massima, per non vanificare il risultato ottenuto, pur complicato e non privo di contraddizioni. Abbiamo finalmente raggiunto l’albo ma dobbiamo farci carico del cambiamento, secondo i tempi previsti per i decreti attuativi. Le premesse sono buone, adesso sta ad ognuno di noi scegliere se essere tra i protagonisti o rimanere tra gli spettatori, passivi e distanti.

BIBLIOWEB:

LEGGE 11 gennaio 2018, n. 3 – Delega al Governo in materia di sperimentazione clinica di medicinali nonchè disposizioni per il riordino delle professioni sanitarie e per la dirigenza sanitaria del Ministero della salute. (18G00019) (GU Serie Generale n.25 del 31-01-2018)
COordinamento Nazionale delle Associazioni Professioni Sanitarie  http://www.conaps.it/
Nasce SITLab  http://newmicro.altervista.org/?p=3477
Laboratorio di Precisione http://newmicro.altervista.org/?p=2717

 Legge n. 3 del 11 gennaio 2018 su “Professioni e Sperimentazioni Sanitarie”   (PDF-FlipBook)

Un Click per Leggere

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Sergio Galmarini

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