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Luci ed ombre per il laboratorio nella nefropatia diabetica

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Luci ed ombre per il laboratorio nella nefropatia diabetica
(Last Updated On: 22 giugno 2017)

E’tutto chiaro quando il laboratorio consegna il referto, specie se stiamo parlando della nefropatia diabetica? Forse proprio tutto no.

Le linee guida della regione Toscana (SNLG 23, La nefropatia diabetica: linee guida diagnostiche e terapeutiche) ci indicano la via per la misura della creatinina serica e la stima del filtrato glomerulare (GFR). La prima deve essere misurata almeno annualmente per la stima del filtrato glomerulare ed anche per “stadiare” la malattia renale cronica, in tutti gli adulti con diabete, indipendentemente dal grado di escrezione urinaria di albumina.  

La concentrazione serica della creatinina non dovrebbe essere usata come misura diretta della funzione renale, ma piuttosto per stimare il GFR. Insieme alla presenza di micro/macroalbuminuria permette di “stadiare” la CKD (nefropatia cronica). Lo screening per il monitoraggio, della nefropatia diabetica, si basa sulla stretta integrazione tra albuminuria ed eGFR.

La concentrazione della creatinina non dovrebbe mai essere impiegata quale misura diretta della funzione renale, ma piuttosto deve essere utilizzata per stimare il GFR. Il GFR stimato (eGFR) dovrebbe/è comunemente fornito nei referti di laboratorio. Viene generalmente utilizzata un’equazione, basata su uno studio per la valutazione del rischio: la MDRD. Nonostante sia la più utilizzata, tende a sottostimare il GFR per valori ≥ 60 ml/min/1,73 m2

Recentemente, è stata proposta e validata una nuova equazione, la Chronic Kidney Disease Epidemiology Collaboration (CKD-EPI), che utilizza gli stessi parametri della formula semplificata dello studio MDRD, ma che si è rivelata più precisa di quest’ultima. Inoltre, CKD-EPI sembra essere più accurata, rispetto a MDRD, nel definire il rischio cardiovascolare, in relazione alla malattia renale cronica, sia nella popolazione non diabetica sia in quella con diabete tipo 2.

Ma sulla misura dell’albumina urinaria, parametro cardine nel monitoraggio del paziente diabetico, che viene consigliata periodicamente, come siamo messi? A fronte della sua importanza clinica, la standardizzazione della misura è carente.

Per diagnosticare la presenza di microalbuminuria (raccomandazioni ADA – American Diabetes Association) è necessaria la positività di 2 campioni su 3 in un periodo di 3-6 mesi .

Il Gruppo Intersocietario (SIBioC – SIPMeL Diabete Mellito) ha effettuato una indagine conoscitiva sulla misura del’albuminuria, nei laboratori italiani. L’indagine ha messo alla luce  che esiste grande difformità nella espressione del risultato, con prevalenza della concentrazione nelle 24h e per volume. Anche le unità di misura presentano variabilità notevole: si utilizzano ug, mg, dL, L, mol etc. Nel 30% dei casi si notano incongruenze tra tipologia di campione, espressione del risultato e unità di misura. Da sottolineare i valori di riferimento: sono in completo accordo con le raccomandazioni dell’ADA solo nel 36% dei Laboratori.

In pratica, risulta evidente che i comportamenti nella misura della albumina urinaria sono in linea con le raccomandazioni vigenti solo in minima parte, pur essendo queste stabilite e consolidate da qualche anno. Il mancato adeguamento alle raccomandazioni include: l’utilizzo prevalente della raccolta delle 24 ore, l’eterogeneità nelle unità di misura impiegate e, soprattutto, nei valori di riferimento. Appare necessaria una importante opera di informazione/educazione, perché   solo l’omogeneità dei risultati potrà migliorare i comportamenti clinici, nella gestione del  paziente diabetico.

BIBLIOWEB:

SNLG 23, La nefropatia diabetica: linee guida diagnostiche e terapeutiche                              
www.snlg-iss.it/cms/files/LG_Toscana_Nefropatia_diabetica_2013.pdf
http://www.regione.toscana.it/-/la-nefropatia-diabetica-linee-guida-diagnostiche-e-terapeutiche
Graziani MS, Caldini A. – Diabete: Clinica e Laboratorio a confronto. La microalbuminuria, cosa può dire il Laboratorio – RIMEL /IJLaM 2007; 3 (Suppl.) 

Urinology 2017 –  Il laboratorio nella nefropatia diabetica  (in formato PowerPoint-FlipBook)

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Roberto Testa

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